Che cosa c’entra il dono con il nuovo sindaco di New York?

C’entra eccome!
E magari anche qualcuno nel nostro Paese potrebbe prenderne esempio, o almeno farci sopra un pensierino come si deve.

Ogni volta che ci sono delle elezioni – sarà perché ci sono passato più volte, sia come candidato da giovane, sia come consulente più recentemente – ho preso l’abitudine di andare a verificare, per quanto possibile, i dati e le dinamiche di voto. 

E ogni volta ci trovo un elemento comune.
Quale? Il dono.


Volontari e dono: la differenza che fa la differenza

Anche nel caso delle ultime eclatanti elezioni del nuovo sindaco di New York, al di là delle idee politiche (che non sono oggetto di questo articolo), una delle differenze decisive tra i due contendenti – Cuomo e Mandami – è stata proprio questa: il primo non aveva volontari, il secondo sì. E molti.

Ora, sapete bene cosa pensiamo noi di Fundraiserperpassione dei volontari: li consideriamo per ciò che sono, donatori di tempo, ai quali spesso si aggiungono anche donazioni economiche, competenze e relazioni.

Da un podcast del Post che consiglio vivamente di ascoltare (“Globo”, puntata del 5 novembre, a cura di Eugenio Cau con Luciana Grosso), mi è venuta l’irresistibile voglia di andare a verificare i numeri.

E da fonti indipendenti – che trovate in calce a questo articolo – ho scoperto che, dei cinquantamila volontari registrati, ben 30.000 si sono attivati per andare in giro a parlare con le persone.

Lo immaginate un door to door a New York?
Ebbene, hanno generato 1.600.000 contatti e 247.000 conversazioni con potenziali (e certamente anche qualche effettivo) elettori e donatori.

Complessivamente, il nuovo sindaco della Grande Mela, per l’intero ciclo elettorale – primarie e ballottaggio – ha raccolto 7,83 milioni di dollari di fondi privati, provenienti per il 97,5% da piccoli donatori, per il 2,5% da grandi donatori, e solo lo 0,1% da imprese.


Il dono come motore politico

Ovviamente, dietro c’è anche un progetto politico chiaro: affitti calmierati, blocco degli sfratti, asili nido e trasporti gratuiti, street food accessibile, una forte capacità comunicativa del team del neo-sindaco, la giovane età, il parlare più lingue.

Ma la verità è semplice: senza il dono – di tempo e di denaro – anche Zohran non ce l’avrebbe fatta.

Ovvio? Mica tanto.
Perché, nei moltissimi commenti sentiti in questi giorni su vari canali, non ne ho trovato uno che menzionasse il dono come uno degli ingredienti decisivi.


Una scena che vale più di mille parole

Qualcuno che era sul posto, Luciana Grosso, ha raccontato di aver visto una sola persona girare per la città, in bicicletta, gridando “Vote for Cuomo”.
Sarà un caso?


Fonti

  • Podcast GloboIl Post, puntata del 5 novembre 2025, Eugenio Cau e Luciana Grosso
  • Fonti dati indipendenti: Federal Election Commission, OpenSecrets.org, New York Times

Fonti ufficiali

Aggiornamento: 10 novembre 2025

Luciano Zanin

Luciano Zanin

CEO Fundraiserperpassione srl-SB

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