Le piccole cose di tutti i giorni

20 Novembre 2020 Giornata Mondiale per di diritti dell’infanzia. Da 65 anni nel mondo e da 20 in Italia, la Fondazione Francesca Rava si occupa dei diritti dell’infanzia e in particolare, durante tutta la settimana dal 20 al 27 novembre, i volontari del territorio saranno impegnati, presso le farmacie associate, per raccogliere farmaci e alimenti destinati alla prima infanzia. Ebbene sì la Fondazione Francesca Rava non molla, procede la sua sensibilizzazione e raccolta nonostante le difficoltà del momento storico, istruisce i suoi aderenti all’intervento nelle Farmacie in totale sicurezza così fa i volontari dell’associazione di volontariato C.A.V. “Giulia” (Centro Aiuto Vita di Caldiero – Verona). Sappiamo che in Italia l’età media dei volontari coincide con l’età a rischio contagio da Corona Virus così, molti volontari, giustamente, non si sentono di fare attività. Però questo spinge molti di loro a cercare qualcuno che possa prendere il testimone.

Così è accaduto a me, infatti venerdì 20 novembre pomeriggio e sabato 21 novembre mattina sono stata volontaria della Fondazione Francesca Rava per per due giorni ma questo non è il fatto eccezionale che vorrei condividere con voi. Ho accettato perché da tempo non stavo più in prima linea e questa cosa un pochino mi mancava e un pochino mi incuriosiva. Come sempre è più quello che ho ricevuto che quello che ho dato ma è accaduto qualche cosa di veramente importante che vorrei raccontare ai miei colleghi magari potrebbe essere spunto per vedere le cose da una prospettiva generativa anche dal punto di vista personale oltre che professionale.

In un batter d’occhio mi sono ritrovata con la pettorina della Fondazione Francesca Rava, in una Farmacia di paese, il mio paese, Vago di Lavagno, a spiegare alle persone cosa potevano fare loro per i diritti dell’infanzia. Per tutto il pomeriggio di venerdì 20 novembre, Ludovica, 9 anni a casa da scuola e molto annoiata, non proprio amante dello studio incuriosita mi ronzava intorno. Ludovica, preferisce allo studio, giocare, il telefonino della mamma dottoressa della farmacia e ama il suo cane e va a cavallo. Ludovica è curiosa e continua a farmi domande sul mio lavoro: mi chiede se mi pagano per fare quello faccio, se mi piace spiegare alle persone questa iniziativa, perché la farmacia della mamma ha accettato di fare questa cosa e tantissime altre domande. Osserva con attenzione le reazioni delle persone che entrano, qui potete immaginare delle più stravaganti ma, sopratutto osserva me. Ad un certo punto oltre che ronzarmi intorno con curiosità, si mette a contare quanti farmaci, alimenti e prodotti, le persone avevano acquistato per poi donarli alla causa. La vedo sempre più interessata e quindi le chiedo se vuole mettersi la seconda pettorina che si trova nella scatola del KIT VOLONTARI fornito dalla Fondazione Francesca Rava e lei subito mi dice di si però prima si vorrebbe assicurarsi che questo possa essere fattibile e chiede il permesso alla sua mamma, la quale, accetta con meraviglia, in realtà non le sembrava vero che fosse così interessata e che potesse impegnarsi con passione a fare qualche cosa di così lontano da lei. Non era mai accaduto che qualcuno le avesse chiesto prima di fare “la volontaria per un giorno”. Incominciamo così la nostra avventura leggendo insieme la storia che Fondazione ha mandato all’interno del KIT VOLONTARI e ci divertiamo a giocare con il QR CODE che porta ad un link dove la conduttrice Martina Colombari, testimonial e volontaria della Fondazione, legge la stessa storia stampata nel volantino. Finalmente Ludovica può usare il cellulare e mi viene da ridere, non sono poi così male questi aggeggi se usati con senso. Ludovica sparisce per 15 minuti e la sento nel retro della farmacia che insegna alla mamma e alla zia come funziona questo QRCODEe insieme ascoltano la bellissima storia letta da Martina Colombari. La mamma esce dal retro e mi sussurra il primo GRAZIE che ho ricevuto durante questi due giorni da volontaria.

Io e Ludovica, riprendiamo la nostra attività di volontarie per due giorni, tra una considerazione e l’altra le spiego che donano molto più spesso le donne ma come si può notare quando un uomo decide di donare, dona molto di più, lei annuisce e mi pone immediatamente una serie di altre domande. Osserva le persone e i potenziali donatori, commenta il loro comportamento e alcune volte comprende e altre no. Ad esempio non comprende il motivo per il quale una nonna o una mamma dicano di non essere interessate, non capisce quando qualcuno risponde che di non avere bambini piccoli e di non essere interessato all’iniziativa. Lei, commenta dicendomi che i bambini sono bambini e prende in mano un volantino dove c’è stampata la frase di Madre Teresa di Calcutta: “La Vita è bellezza, ammirala. La Vita è una sfida, affrontala. La Vita è amore, vivila. La Vita è la vita, difendila”. Poi mi dice che se un pacchetto di sigarette costa 5€ e un flacone di tachipirina costa 5,80€, non è questione di soldi se uno che fuma preferisce le sigarette alla tachipirina!!! Sorrido e a tratti proprio me la rido di gran gusto. La prima giornata di volontariato finisce e scherzando le dico che l’avrei aspettata il giorno dopo alle 9.00 per continuare nel nostro impegno. Io so che Ludovica il sabato mattina dorme fino a tarda ora, riposa perché abitando lontano la mamma la sveglia presto tutti i giorni e il sabato è l’unico giorno nel quale non ha lezione e può riposarsi. Non ho aspettative di nessun tipo!

Sabato 21 novembre 2020 ore 8.45 Ludovica si presenta in farmacia, con la sua pettorina pronta e felice: il suo obiettivo è quello di fare un’altro scatolone di prodotti e farmaci. Prima sorpresa della giornata, non mi sarei mai aspettata di trovarla lì pronta anche prima di me. Le ore passano veloci e raccogliamo parecchi prodotti e farmaci, abbiamo affinato la tecnica e poi, non vi nego che da quando c’è Ludovica con me, le persone donano di più e quando non lo fanno si fermano comunque perché lei racconta loro la causa, con le sue parole, con il suo modo, con le sue sensazioni. Mentre la guardo provo una profonda emozione, penso a tante cose, penso che un fine settimana segnato dal Covid è diventato un capolavoro per me, per Ludovica e per la sua mamma. Alle 12.00 la devo salutare perché nel pomeriggio ho una call di lavoro e non potrò stare con lei la quale, mi chiede immediatamente cosa avrebbe potuto fare da sola. Ancora non ho aspettative, ma le dico che se ha voglia, nel pomeriggio avrebbe potuto continuare l’attività, intanto è diventata bravissima, autonoma e con un certo suo stile. A questo punto ricevo il secondo GRAZIE da parte di tutto lo staff della farmacia. La dottoressa mi dice che si sono divertiti e che da tempo non risuonavano più risate così autentiche e spontanee, anche da parte dei clienti!

Sono le 20.30 di sabato 21 novembre 2020 e mi arriva un messaggio dalla mamma di Ludovica e dalla zia. Entrambe i messaggi dicono questo: “Ciao Stefania, ciao gioia, volevo ringraziarti ancora per il tuo contributo di questi giorni. Avresti dovuto vedere Ludovica oggi pomeriggio, le hai trasmesso, con il tuo operato, la tecnica giusta per accogliere i clienti in farmacia e spiegare loro l’iniziativa, informandoli dettagliatamente. Abbiamo fatto molto bene, meglio dello scorso anno. Bello averti tra noi”. In realtà questo è stato eccezionale, questa è la cosa straordinaria. Ludovica 9 anni è a casa da scuola a causa del Covid, la DAD non le piace e non vuole studiare i verbi preferisce stare davanti alla TV, giocare con il computer o il cellulare della mamma. Ama il suo cane e va a cavallo ma in realtà per molte ore si annoia le mancano le sue amiche. Spesso la mamma dice che non sa come fare a motivarla. Ludovica ha trovato SENSO in un fine settimana segnato dal Covid. Oggi quando le ho telefonato per ringraziarla, oltre che farmi un racconto dettagliato del’ attività del sabato pomeriggio mi ha detto GRAZIE! Ludovica ha 9 anni ed è una piccola volontaria in erba…e poi mica tanto visti i risultati ottenuti.

GRAZIE LUDOVICA dalla Fondazione Francesca Rava, da tutti i volontari ma sopratutto da me perché ho ricevuto molto più di quello che ho dato!

Stefania Toaldo
Vago di Lavagno, 22 novembre 2020

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