Quanti fatti sono accaduti in questo ultimo periodo? Dopo la pandemia mondiale è arrivata l’invasione e la guerra in Ucraina, con modalità che pensavamo essere sepolte negli archivi del passato.
Il terremoto in Turchia e Siria, i fatti di Israele e Gaza che infiammano il Medio Oriente, la difficile situazione economica dai costi dell’energia al tasso di inflazione che non ricordavamo da tempo. E ancora, la condizione femminile in alcuni paesi del mondo Afghanistan e Iran solo per citarne alcuni, l’attenzione massima (ed è bene che sia così) alla questione dei femminicidi nel nostro Belpaese con gli ultimi terribili accadimenti, non che quelli precedenti fossero meno gravi.
E poi l’alluvione in Romagna e poi quella in Toscana, i cambiamenti climatici con tutte le conseguenze e la continua tensione tra interessi economici, gestione del potere, modelli di sviluppo e, soprattutto, il futuro della specie umana.
Forse non sono collegati questi fatti, però non si può fare a meno di notare anche che il trend dei movimenti politici, sia quelli “nostrani” che quelli internazionali, sta andando verso forme di organizzazione delle comunità, più populiste, autocratiche, a volte autoritarie, comunque conservatrici, con buona pace della democrazia.
A questo punto ci si potrebbe chiedere cosa c’entra il dono, strumento del quale ci occupiamo noi di Fundraiserperpassione, con queste considerazioni?
C’entra, eccome, perché il dono è partecipazione! E la partecipazione è alla base della democrazia e di tutte le forme di organizzazione aperte, siano esse comunità, imprese, organizzazioni non profit, gruppi, famiglie, ecc.
Che cosa fa una persona che partecipa, qualunque sia la situazione dove decide di attivarsi, se non donare? Donare quello che sa, quello che fa, quello che pensa.
Ed è proprio questo il tema che ci sta a cuore e ci dà speranza e forza in questa fine d’anno segnata da così tanti fatti drammatici: la partecipazione.
Si, perchè per ognuna delle situazioni accennate poc’anzi vi è stata una reazione di partecipazione che ha visto l’entrata in scena da protagonista dello strumento del dono. L’attivazione di milioni di persone durante la pandemia, l’ospitalità per gli sfollati ucraini, gli aiuti per i terremotati della Turchia e Siria, i movimenti delle donne iraniane ed occidentali per quanto accaduto a Mahsa Amini, gli angeli del fango dell’alluvione in Romagna, i ragazzi di Fridays for future.
Sono milioni le persone che si attivano tutti i giorni e donano. Tempo e beni, denaro e competenze, idee e passione, e lo fanno perché desiderano partecipare, avere un ruolo, avere una parte attiva nel contribuire a costruire la propria comunità, la propria esistenza, il proprio e altrui mondo.
Alcuni lo fanno direttamente, altri mettendosi assieme in organizzazioni di diverse tipologie che stanno crescendo e lo dovranno fare ancora molto, perché c’è un grandissimo bisogno di entità che abbiamo e diano un senso alla partecipazione collettiva.
Noi abbiamo cercato di dare il nostro contributo anche in questo difficile anno con quello che sappiamo fare meglio: mettere le organizzazioni non profit nelle condizioni di promuovere e valorizzare quello che i diversi soggetti operanti nelle rispettive comunità desiderano donare.
Le organizzazioni non profit che hanno lavorato con noi hanno raccolto oltre tre milioni e mezzo di euro, hanno attivato più di 2.800 nuovi donatori; abbiamo formato 320 persone, ma quello di cui siamo più soddisfatti sono i 100 nuovi volontari e gli 11 posti di lavoro creati per altrettanti fundraiser, perché questi sono “paletti” che resistono nel tempo e alle intemperie della vita.
Attivarsi, partecipare, esserci, queste devono essere le parole con le quali salutiamo questo anno che va a finire, ma anche le stesse con le quali iniziare quello che sta arrivando, con nuova e rigenerata energia, e ci servirà, perché ha pure un giorno in più!!!
Luciano Zanin
Foto di Mika Baumeister su Unsplash