E tu che impronta vuoi lasciare?

Un altro anno volge al termine e come di consueto si va verso i bilanci, non tanto per compiacersi, ma per capire e, se possibile, imparare, da ciò che è stato per applicarsi poi su ciò che sarà.

Il 2022 non è stato un anno facile, però lo poteva essere, o meglio poteva essere un bell’anno, l’anno dell’uscita dalla pandemia, o quasi, l’anno della ripresa, l’anno di “stare tutti un po’ meglio” e invece non è così, almeno per i più.

Direi che è l’anno dei paradossi, il primo fra tutti tra la guerra e la pace, il paradosso tra le forme di governo con il confronto tra autocrazie e democrazie, il paradosso del futuro dell’umanità che si gioca tra cambi climatici e ritorno ai combustibili fossili e altre scelte simili, il paradosso tra egoismo e solidarietà.

Tutte queste situazioni quotidiane comportano quindi una scelta, da che parte del paradosso si vuole stare? Perché i paradossi si possono risolvere, basta decidere, perché non è scritto da nessuna parte che si deve vivere costantemente all’interno dei paradossi, ma si possono trovare “terze vie” che possono essere di mutuo beneficio per tutti coloro che subiranno gli effetti delle scelte.

Noi di Fundraiserperpassione non abbiamo dubbi in merito, sappiamo bene da che parte stare e con metodo e pazienza ci proviamo, tutti i giorni, perché abbiamo la piena consapevolezza di “essere di passaggio” in questo spazio e in questo tempo e ciò che ci preme è ciò che vorremo lasciare, la nostra impronta per il futuro.

Il nostro segno è quello che si produce assieme ai collaboratori, ai clienti, ai donatori e anche il 2022 è stato un anno di intenso lavoro. I numeri che abbiamo raccolto lo misurano (a proposito, sarebbe bello che anche altre organizzazioni simili alla nostra, producessero la stessa mini-ricerca, non per confronto, ma per dare conto di quello che contribuiamo a produrre come consulenti) e non solo in termini di raccolta ma anche di promozione del dono e sostegno della professione.

Solo un breve incipit su quest’ultimo punto: cinque anni di bando “Dono e dintorni” hanno sostenuto vari progetti poi divulgati alla comunità dei fundraiser, la sesta edizione del “libretto rosso” distribuito in (per ora) 974 copie che rinfranca lo spirito attraverso le storie di colleghi  e tre anni di free kit scaricati ben 5200 volte, hanno permesso a tanti fundraiser di lavorare un pochino meglio, e quindi di migliorare la loro promozione del dono, questo almeno è l’intento con il quale noi lo facciamo.

Siamo consapevoli della nostra misura, come l’uccellino che portava l’acqua nel becco per spegnere l’incendio nella foresta, però siamo anche convinti che il nostro pezzo lo dobbiamo, ma soprattutto lo vogliamo fare.

Abbiamo contribuito a creare 26 nuovi posti di lavoro per altrettanti fundraiser part time o full time in organizzazioni non profit e questa, oltre ad aver portato alle stesse 2.365 nuovi donatori di denaro o di tempo, è la nostra maggiore gratificazione.

Si perché questa è l’impronta che vogliamo lasciare, questa è la parte dalla quale abbiamo deciso di stare, nonostante i momenti difficili, le scelte controcorrente, le fatiche quotidiane, teniamo fede al nostro impegno nei confronti delle comunità.

Un ultimo pensiero alla nuova “creatura” Eudaimonìa, la scuola di mestiere che ha visto la sua prima edizione che si va concludendo con grande soddisfazione nostra e, sembra, anche dei partecipanti. Un ulteriore tassello del nostro passaggio, un ulteriore contributo che proveremo ancora a dare nel 2024, perché il futuro lo si costruisce adesso.

Non è troppo tardi, non è mai troppo tardi per scegliere da che parte stare, sappiamo bene quali sono i collanti che tengono insieme le nostre comunità, anche quelle economiche, coesione e fiducia e sappiamo anche come si possono produrre questi inestimabili beni e quale sia il ruolo che il dono ha in questa costruzione.

Quindi? Non è poi così difficile fare chiarezza e scegliere, semmai un po’ più di fatica è essere sempre coerenti e non demordere, ma con pazienza e metodo lo si può provare a fare, l’importante è mantenere lo sguardo dritto sulla propria missione.

E voi, che impronta volete lasciare?

Un sincero auguro di buone feste!

Luciano Zanin

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